Chiediamo riconciliazione e accoglienza

Un appello di cattolici sul gay pride

Si stanno raccogliendo in questi giorni in Italia da parte di gruppi, riviste ecc……firme di consenso al sottoscritto Appello.Esse devono essere inviate all'E-mail <vi.bel@iol.it>

"E' con sofferenza e sbigottimento che constatiamo come in queste settimane l'atmosfera di riconciliazione e di confessione dei peccati su cui tutti ci dovremmo concentrare nell'anno giubilare stia venendo meno nei confronti delle nostre sorelle e dei nostri fratelli omosessuali. Queste sorelle e questi fratelli sono presenti anche nella nostra Chiesa, nel nostro clero, nei nostri ordini religiosi, nelle nostre associazioni e ritengono che il messaggio di Gesù li accolga e li comprenda nel piano della salvezza ( "Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato") senza che la loro condizione sia negata o contraddetta.

La loro diversità non deve essere più giudicata e isolata, come spesso è avvenuto in passato e ancora oggi talvolta accade nelle nostre comunità cristiane, non deve essere nascosta ( anche a causa della nostra ipocrisia ), ma resa manifesta ed accolta. Quando essa si organizza nelle forme pubbliche e di massa del Gay Pride non ci sembra evangelico pronunciare facili condanne né premere perché le istituzioni pubbliche creino difficoltà di ogni tipo fino a non garantire i diritti tutelati da uno stato laico, per i cui valori ogni credente deve impegnarsi in quanto fondati sul messaggio universale di Cristo.

Vorremmo vedere a Roma la nostra Chiesa dire che il Giubileo è di tutti e per tutti .

Quanti, credenti e non credenti, verranno a Roma per la settimana del Gay Pride siano accolti fraternamente da un popolo cristiano che apra loro le proprie case e le proprie chiese."

Roma giugno 2000




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